sabato 12 agosto 2017

FARRO AL PESTO DI MANDORLE

Metto a bagno per un’oretta 250 gr. di farro perlato (dose per 4 persone).
Poi lo sciacquo bene e lo metto in acqua salata. Porto a bollore e cuocio per circa 30 minuti.
Quindi aggiungo acqua fredda, scolo, condisco con due cucchiai di olio extravergine e lascio raffreddare.
Ora preparo il pesto di mandorle: nel frullatore  metto: 5-6 pomodori secchi sott’olio, una decina di mandorle, olive nere e qualche foglia di basilico.
Frullo il tutto aggiungendo un po’ di acqua tiepida e con il pesto ottenuto condisco il farro ormai raffreddato. Aggiungo circa 200 gr. di ceci cotti, sale, pepe e ancora un po’ di olio.
Quindi, per finire, alcune foglie di rucola selvatica spezzettate con le mani.







Buon appetito e Buon Ferragosto

Il vostro Maresciallo Uccellatore


venerdì 14 luglio 2017

Eccomi!
E’ un po’ che non mi faccio vivo ma gli impegni sono sempre molti, troppi.
Ma non voglio annoiarvi con i miei mille pensieri e problemi  perché, sono sicuro, ognuno di voi ne ha altrettanti da raccontare.
E allora,  pensiamo a qualcosa di positivo.
Intanto è arrivata l’estate, finalmente. Ma questo forte caldo spesso ci lascia senza fiato, con poca voglia di mangiare e soprattutto di metterci ai fornelli.
Per questo voglio dare il mio modesto contributo raccontandovi alcuni piatti che ho preparato in questi giorni di afa estiva.

Come ben sapete amo i piatti semplici, con pochi ingredienti. E, soprattutto in questa stagione, approfitto dei prodotti del mio piccolo orto, che coltivo con amore e soddisfazione.



Quindi, per prima cosa, ho raccolto alcune zucchine e diversi fiori, naturalmente la mattina presto, quando i fiori sono ancora aperti.
Li ho lavati ed ho tolto il picciolo, poi li ho messi ad asciugare , insieme alle zucchine, sopra un panno pulito.

GNOCCHI AI TRE COLORI

Soffriggo due spicchi d’aglio in olio extravergine di oliva.
Poi aggiungo tre zucchine tagliate a rondelle e una ventina di pomodorini tagliati in quattro (dose per quattro persone).
Continuo a soffriggere a fuoco vivace per circa un quarto d’ora, aggiungendo un po’ di sale e pepe e, al momento di spegnere il fuoco, qualche foglia di basilico.
Nel frattempo faccio cuocere in acqua salata gli gnocchi di patate.
Potete prepararli in casa, è molto semplice, oppure acquistarli già pronti.
Se poi preferite vanno benissimo anche fusilli e maccheroncini (dose: 200 gr. di gnocchi per persona o 80-100 gr. di pasta).
Dopo aver ben scolato gli gnocchi li faccio saltare in padella per un paio di minuti con zucchine e pomodorini.
Aggiungo una ventina di olive nere snocciolate e….il primo piatto è servito!



Sempre come primo piatto, vi propongo un’alternativa a base di riso.

INSALATA DI RISO DEL MARESCIALLO

Partiamo anche questa volta dalle zucchine.
Ma questa volta le cuociamo al forno dopo averle affettate a rondelle  sottili. Per quattro persone ce ne vogliono 2 o 3, dipende dalla grossezza.
Accendo il forno a temperatura moderata (160°) e poi stendo le rotelle di zucchine sulla piastra, ricoperta con la carta apposita bagnata e ben strizzata. Cospargo con olio extravergine e lascio cuocere una mezz’ora rigirando ogni tanto  con un forchettone di legno, così che si cuociano bene. Alla fine, quando sono ben cotte ma ancora un po’ croccanti, accendo il grill per qualche minuto per farle colorire. Quindi le tolgo dal forno e le metto in una zuppierina, salandole quanto basta e lascio raffreddare.
Nel frattempo faccio cuocere il riso (60 gr. a testa), meglio se integrale, insieme a 250 gr. circa di piselli freschi o surgelati. A cottura avvenuta scolo il tutto dopo aver aggiunto acqua fredda.

Aggiungo un cucchiaio di olio (sempre extravergine) e lascio raffreddare.

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Riunisco quindi riso, piselli, zucchine.
Aggiungo olive nere snocciolate, pomodorini, 2-3 gambi di sedano tagliato a rondelline e qualche fogliolina di basilico.
Poi lascio a voi, con la vostra fantasia e con i vostri gusti, la libertà di arricchire con quello che più vi piace.

Fiori di zucchina ripieni

E ora prendiamo i nostri fiori di zucca, ben lavati e asciugati.





 Prepariamo il ripieno con:
-200 gr. di tofu fatto bollire per 5 minuti in acqua e aceto balsamico e poi lasciato raffreddare.
-prezzemolo tritato
-olive verdi snocciolate e tritate
Mescolo il tutto, aggiungo sale e pepe  e riempio i fiori di zucchina con l’impasto preparato, chiudendoli per bene.




Intanto faccio soffriggere una piccola cipolla tritata molto fine in olio extravergine. Aggiungo una decina di pomodorini tagliati a metà, aggiusto con sale e pepe  e faccio cuocere per un quarto d’ora a fuoco vivace.
Quindi metto nel sughetto i fiori ripieni e li facci cuocere per pochi minuti, girandoli una volta molto delicatamente.
Servo i fiori accompagnandoli con la salsina di pomodorini.




  
Focaccia con fiori di zucchine

Potete accompagnare i fiori ripieni con una buona focaccia fatta in casa.
Sciolgo 15 gr di lievito di birra in  acqua tiepida  e aggiungo 2 cucchiai di farina (meglio tipo 1).
Lascio riposare una mezz’ora e poi riprendo aggiungendo  un cucchiaio di olio, sale,  200 gr. di farina di farro e  farina tipo 1 quanto basta per ottenere un impasto morbido e formare una palla  che lasceremo riposare per 2-3 ore.
A questo punto, a lievitazione avvenuta, aggiungo i fiori tritati grossolanamente, stendo l’impasto sulla piastra del forno, metto ancora un po’ di sale e di olio e facci cuocere una mezz’ora a 180°.
E la nostra focaccia è pronta.




E per finire, non può mancare il dessert:

      
Mirtilli more e ribes rosso


Ho la fortuna di avere nel mio orto delle pianticelle di ribes, more e lamponi.
Per cui non ho che da coglierli, lavarli e scolarli molto bene e condirli con panna montata di soia. 






Accompagnerei questo semplice dessert con dei biscottini che preparo spesso e che sempre riscuotono molto successo.


Biscottini alle bacche di goji


Occorrono:
100 g di bacche di Goji tenute in ammollo in acqua per circa un’ora e poi scolate bene
125 g di zucchero grezzo di canna
80 g di olio di semi di girasole
250 g di farina manitoba
125 g di yogurt di soia bianco o ai frutti di bosco
Latte di soia
Lievito per dolci
Zucchero a velo


Impasto la farina con lo zucchero, lo yogurt e l’olio.
Aggiungo le bacche, il latte di soia e il lievito fino ad ottenere un impasto abbastanza morbido.
Sulla placca  stendo un foglio di carta da forno dopo averlo bagnato e strizzato.
Con l’impasto formo delle palline e le adagio un po’ distanziate sulla placca, premendo nel centro per dare una forma un po’ incavata.
Si fanno cuocere i biscotti  in forno moderato (180°) per circa 15 minuti, finchè sono un po’ coloriti. Una volta raffreddati si cospargono di zucchero a velo.

Ed ora vi auguro buon appetito e soprattutto… BUONA ESTATE

 
                    Il vostro Maresciallo Uccellatore









domenica 18 dicembre 2016

Non sono credente ma mi è sempre piaciuto il Natale.
E’ una festa di pace.
Non è certo un caso che sia la festa di un bimbo che nasce.
     E’ la speranza nel nuovo, di un mondo migliore.
Ricordo da bambino quando  si riuniva tutta la famiglia, e per giorni e giorni si preparava questo momento.
Ognuno  ci metteva del suo per preparare i  piatti della tradizione.
Anche i più piccoli collaboravano, aiutavano le nonne a preparare i dolci e intanto i nonni raccontavano di altri natali, di quando c’era la guerra e non si aveva da mangiare, di quando i regali per i bambini erano sacchetti di carta con dentro mandarini e frutta secca.
E poi ci si scambiavano i regali: era il momento più bello.
Non solo per chi li riceveva, ma soprattutto per chi donava.
Ecco cos’è il Natale, dunque, o perlomeno cosa dovrebbe essere: dono e condivisione.
Sento già chi mi dice: “Ecco  il solito sognatore. Non vedi in che mondo viviamo? 
Che senso può avere oggi tutto questo?”
Ma allora ha senso  vivere su una sequoia per 738 giorni  per impedire che venga tagliata, ha senso costruire ospedali in una zona di guerra,  ha senso perlustrare il mare in cerca di barconi stracolmi di profughi?
Abbiamo il diritto di credere che sia possibile un cambiamento e abbiamo il dovere di contribuirvi con le nostre azioni.
Quindi l’augurio che voglio fare a tutti è di continuare ad inseguire i vostri sogni, con consapevolezza e condividendoli con chi vi è caro.

Il vostro
Maresciallo Uccellatore





 E ora, per non perdere le buone abitudini, vi consiglio una ricetta semplice, buona anche per il pranzo di Natale.

Lasagne al ragù di lenticchie

Per cominciare prepariamo il ragù:
Facciamo soffriggere  una  cipolla, uno spicchio d’aglio, due carote e due gambi di sedano in olio extravergine, il tutto tritato fine. Quindi aggiungiamo 200 gr. di lenticchie rosse decorticate ben  lavate (non occorre tenerle a bagno),  250 gr. di passata di pomodoro, sale e pepe. Bisogna far cuocere per un’ora abbondante a fuoco basso, aggiungendo un po’ di acqua quando serve.





Nel frattempo prepariamo le lasagne con 300 gr. di farina di grano duro e acqua tiepida, impastando bene  fino a formare una palla che lasciamo riposare per una mezz’ora in luogo fresco coperta da un tovagliolo.
Poi con l’apposita macchinetta prepariamo le sfoglie. I più bravi potranno usare il mattarello, i più pigri comprare le sfoglie già pronte.
Si cuoce la pasta in acqua salata (2 minuti)  e si mettono ad asciugare le sfoglie  su uno strofinaccio pulito.
E ora prepariamo la besciamella:  stemperiamo 3-4 cucchiai di farina in due cucchiai di olio, poi aggiungiamo ½ litro di latte di soia non zuccherato e portiamo a ebollizione, sempre mescolando, proseguendo poi la cottura per 2-3 minuti.
Aggiungiamo un po’ di sale  e noce  moscata.
A questo punto possiamo preparare le lasagne, alternando a strati pasta, ragù e besciamella. Mettiamo in forno 180° e facciamo cuocere per una mezz’ora.
(dosi per 4-6 persone)

Buon appetito e Buone Feste





domenica 23 ottobre 2016


Dimmi con chi mangi…



Care amiche e cari amici del Circolo Quarto Stato,
voi mi conoscete  come il “Maresciallo” e forse sapete  che vengo da un piccolo paese del sud, arroccato sulle montagne, neanche duecento  anime tra uomini e capre.
Lì sono cresciuto in mezzo a gente di poche parole, ma di carattere deciso e fiero.
I miei genitori erano poveri ma onesti e  mi hanno insegnato che quel che conta è esser  giusti, rispettosi, ma soprattutto sinceri.
Poi sono approdato in questa terra lombarda, non molto accogliente ed anche un po’ triste direi,  con le sue nebbie e la gente sempre di corsa che a malapena ti saluta.
Con il mio lavoro ne ho viste tante, di belle ma soprattutto di brutte.
La prepotenza, l’ignoranza, la crudeltà e dall’altra parte le ingiustizie e la disperazione. 
Il male di vivere, insomma.
Come sopravvivere in un mondo come questo, mi sono detto?
Allora ho iniziato a guardarmi intorno, ed ho visto boschi, fiumi, montagne.
Ho cominciato a camminare e  camminando ho scoperto che esiste un altro mondo, una natura che ti accoglie con i suoi profumi e i suoi colori, con la sua vita, che ti fa sentire finalmente come fossi a casa tua.
Ho imparato ad amare questa terra, ad amare e rispettare gli altri esseri viventi, siano essi fiori,  animali, donne e uomini.
E’ questo il mondo dove voglio vivere.
Un mondo dove predominano la pace  e l’armonia.
Ho imparato che è importante il modo di stare in questo mondo; che le azioni di tutti i giorni sono importanti.
Come viviamo e come ci poniamo nei confronti di ciò che ci circonda fa la differenza.
E guardandomi intorno ho scoperto che intorno a me vivono tante belle persone, donne e uomini pieni di vita, di umanità, di sensibilità.
Proprio come voi, qui stasera, amiche e amici del Quarto Stato, che avete voluto adottarmi, con le mie idee un po’ balzane, che avete voluto dare un risalto, per me del tutto inaspettato, ai miei semplici pensieri di uomo di pace.
Sono onorato per aver condiviso con voi,  e spero di continuare a farlo, un pezzo del mio sentiero. Il sentiero che porta alla consapevolezza, alla pace e, col tempo, alla felicità.

Ancora grazie.
Il vostro
Maresciallo Uccellatore







domenica 4 settembre 2016

Al ritorno dalle vacanze – Ricette di vita


L’andare in vacanza, più che una lieta consuetudine ( per chi se lo può permettere), dovrebbe essere  un vero “stacco”. Dovrebbe servire per prendersi una pausa dalla quotidianità, dai nostri mille problemi, veri o immaginari e guardarsi e guardare le cose da un’altra prospettiva.
Per questo nelle mie vacanze mi metto in cammino, solo o con altri compagni.
Mi serve per recuperare il contatto con me stesso; sentire il movimento del corpo che cammina, lo sforzo e la fatica, serve a ricordarci che siamo vivi, che abbiamo una forza dentro di noi, che magari si è un po’ assopita, ma può fare grandi cose se abbinata alla volontà. E la volontà è importante quando si cammina. Non per niente si dice che non si cammina con le gambe, ma con “la testa”.
E camminando osserviamo luoghi, paesaggi, persone. Lo sguardo si sofferma e diventiamo parte di ciò che ci circonda, riusciamo finalmente ad uscire da noi stessi.
Chi cammina, specialmente nella natura, conosce bene queste sensazioni, che ci fanno sentire finalmente “a casa”, in pace con noi stessi e parte di un tutto.
Se poi condividiamo il nostro cammino con dei compagni, questo ci arricchisce perché abbiamo sempre da imparare dagli altri.
Condividere un cammino vuol dire scambiarsi esperienze di vita, dare e ricevere.
E mentre camminiamo, spesso con fatica, ci troviamo sicuramente ben disposti, spogliati dai nostri falsi vestiti:  dimostriamo quello che veramente siamo.
E i rapporti con gli altri sono più autentici, e quindi più ricchi.





E ora che abbiamo ricaricato le pile, è venuto il momento di ricominciare.
Ricordandoci una cosa importante: le nostre azioni quotidiane fanno la differenza.
Per questo voglio lasciarvi con la frase di una donna eccezionale, che ha dimostrato nella sua vita un enorme coraggio.

“Mettetevi in gioco. Credete nei vostri sogni e nel vostro potere di cambiare il mondo. Non permettete che la paura vi fermi, confidate nel vostro intuito.
Siate tanto grandi quanto riuscite ad esserlo, ma rimanete al contempo umili.”
Julia Butterfly Hill

Se poi qualcuno vorrà portare un contributo, raccontando le sensazioni, le aspettative e ciò che ha portato dalle sue vacanze, sicuramente sarà ben accetto su questo blog.

E visto che siamo giunti all’ora dell’aperitivo, ecco un suggerimento per una fresca ricetta di fine estate.

BABAGANOUSH del MARESCIALLO
(ricetta per 4-6 persone)

La mia personale versione di questa antichissima ricetta mediorientale. La preparazione orginale prevede l'utilizzo della salsa Tahin, una crema a base di sesamo dal sapore molto deciso e particolare. Aggiungetene mezzo cucchiaio, se volete dare alla ricetta un sapore più esotico!

INGREDIENTI
   2 grosse melanzane                                    
1 spicchio d’aglio
1 cipolla
7-8 pomodorini ben maturi
2-3 foglie di basilico e di menta
2 cucchiai di olio evo
2 cucchiaini di aceto balsamico
    Sale marino integrale q.b

PREPARAZIONE
In forno già caldo (180°), cuocere le melanzane intere con la buccia, facendo un taglio laterale perché non ‘scoppino’.
Quando sono diventate tenere e ben cotte, togliere la buccia e schiacciare bene la polpa con una forchetta. Aggiungere aglio e cipolla ben tritati, i pomodorini tagliati a pezzetti piccoli, olio, aceto e sale. Quindi le erbe aromatiche tritate molto fini.
Mettere in frigorifero la salsa per almeno qualche ora prima di servire.

Buon appetito
Il vostro

Maresciallo Uccellatore

giovedì 21 luglio 2016

Andar per monti

Sono nato al mare che amo per la sua misteriosa immensità.
Poi un giorno ho incontrato una donna che mi ha preso per mano e mi ha fatto conoscere la montagna.
Camminando per monti e valli, giunti sulla cima o su un passo, dove lo sguardo
 si perde fra mille orizzonti, ho capito cosa vuol dire sentirsi  in pace.






Nelle mie passeggiate estive, amo raccogliere i frutti che la natura ci regala, così buoni e ricchi di proprietà salutari, come i mirtilli.





E ora voglio darvi una ricetta semplice, semplice, come mia abitudine: una squisita focaccia ai mirtilli.

FOCACCIA AI MIRTILLI

Sciolgo in mezzo bicchiere d’acqua tiepida un cubetto di lievito di birra (circa 25 gr.),
aggiungo 100 gr. di farina (di grano tenero tipo 1) e dopo averla ben stemperata lascio riposare per una mezz’ora.

Poi aggiungo 60 gr. di olio di semi di girasole, un vasetto di yogurt di soia bianco , 60 gr. di zucchero mascobado, 200 gr. di farina tipo 1 e infine 100 gr. di mirtilli.

Lascio lievitare per circa due ore, poi metto la focaccia nel forno (180°) per 40 minuti, dopo aver cosparso la superficie con una spolverata di zucchero.


Buon appetito dal vostro

Maresciallo Uccellatore

martedì 24 maggio 2016

Le cose più belle sono le cose semplici.

Questo vale anche per il cibo.
Da ingredienti semplici ed economici possiamo preparare cibi ricchissimi di sostanze nutritive.
Un esempio: i germogli
Prendiamo dei semplici semi  (di cereali, legumi o altri vegetali)  e in pochi giorni avremo dei bellissimi germogli,  ricchissimi  di sostanze benefiche .
Variando il tipo di semi avremo sapori sempre diversi, potremo inventare  insalate dai mille colori 
e dai mille sapori: metteremo nel nostro piatto vitalità e allegria.









E allora vediamo come si preparano:


PREPARAZIONE CASALINGA DEI GERMOGLI
Per prima cosa occorre procurarsi i semi prescelti, preferibilmente biologici.
I più usati sono:
LEGUMI: azuki rossi, verdi, ecc.; fagioli, lenticchie, ceci, piselli, arachidi;
CEREALI: riso, grano, orzo, farro, ecc.;
ALTRI: alfa-alfa, trifoglio, ravanello, aglio, broccolo, mandorle, lino, senape, girasole, crescione, fieno greco.
[Attenzione: evitare i semi delle solanacee (es. patata, pomodoro) perché contengono sostanze tossiche]
Se non si dispone dell’apposito germogliatore,  si possono utilizzare contenitori di ceramica, vetro o anche un semplice piatto.
I semi vanno lasciati a bagno in acqua per 6 – 8 ore (o per tutta la notte). Quindi, dopo averli ben sciacquati, si ripongono sul piatto (o altro contenitore) coperto da un tovagliolo di tela bagnato e ben strizzato (o una carta assorbente o del cotone) e si ricoprono con un altro piatto o con un telo (per ripararli dalla luce). Due o tre volte al giorno occorre risciacquare i semi e poi riporli nuovamente coperti come sopra indicato.
Si ripete il procedimento per 3-5 giorni, a seconda dei semi scelti, finché i germogli avranno raggiunto una lunghezza di 3-4 centimetri, dopodiché possono essere esposti per qualche tempo alla luce, per far sì che si arricchiscano della preziosa clorofilla (circa 7-8 ore alla luce indiretta, meno se al sole, per evitare che si dissecchino). I tempi di germinazione possono variare al variare della temperatura, oltre che dipendere dal tipo di seme scelto.
Quando i germogli sono pronti, sciacquarli e scolarli e per bene, quindi riporli in un vaso di vetro con coperchio. Se tenuti al fresco, si conservano per alcuni giorni.

E ora cosa ne facciamo?
Una volta pronti, i germogli si possono mangiare crudi  in insalata conditi con un po' d'olio e sale, oppure uniti a verdura o frutta, salse di vario tipo, o ancora uniti allo yogurt, alle minestre di verdura o alle zuppe (cuocerli per breve tempo per evitare di perdere tutte le sostanze nutritive contenute), come condimento di pasta e riso.

Provateci e vi stupirete!

Maresciallo Uccellatore